Quando
| 2/11/2012 |
Km percorsi
| 240 |
Itinerario
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Masseria S. Lucia – Bagnoli del Trigno – Pietracupa – Fossalto – SS647
– Castellino del Biferno – Ripabattoni – Casacalenda – Larino – Diga Liscione –
Lago di Guardalfiera – SS647 – Termoli – S. Giacomo degli Schiavoni –
Guglionesi – Palata – Acquaviva Collecroce – Montefalcone nel Sannio – SS650 –
Agnone – Masseria S. Lucia.
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Note enogastronomiche
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Dopo una ricca colazione ed un
po’ di meritato relax, ci mettiamo in marcia per le 10. Il programma della
giornata è ricco, soprattutto
considerando il fatto che vorremmo approfondire l’aspetto “turistico”
delle nostre moto-gite.
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Il buongiorno... |
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In partenza! |
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...si vede dal mattino!!! |
Prima tappa: Bagnoli del Trigno.
Anche detta “la perla del Molise”, come tanti altri paesi della regione, è un
abitato arroccato le cui costruzioni sembrano quasi la naturale prosecuzione
degli speroni di roccia. Particolarissima la chiesa di San Silvestro Che va ad
incastonarsi proprio nella spaccatura tra due speroni all’estremità del paese.
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Passeggiando per Bagnoli. |
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Bagnoli sul Trigno |
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La Chiesa di San Silvestro sullo sfondo, incastonata fra due speroni di roccia. |
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Torniamo verso le moto e restiamo
colpiti dalla quantità di taxi provenienti da Roma che si aggirano per il
paese. Sicuramente persone installatesi nella capitale e tornate al paese per
far visita a qualche parente per l’occasione.
Proseguiamo per Pietracupa, e
anche qui breve sosta fotografica. Decidiamo di raggiungere la statale 647
tagliando per Fossalto.
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Pietracupa |
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Uno sguardo alla cartina... |
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Lungo la strada per Castellino del Biferno. |
Breve tratto di statale per
uscire poi a Castellino del Biferno. La strada comincia a salire
vertiginosamente, curve strettissime e numerosi tornanti, ma il fondo stradale
in pessime condizioni non ci permette di guidare tranquilli. L’attenzione nella
guida è massima, ci torna in mente ora l’impegno che queste strade malmesse
richiedono a noi motociclisti. Comunque regna una pace assoluta, non gira anima
viva, i paese che di tanto in tanto attraversiamo sembrano essere abbandonati.
A Ripabattoni ci fermiamo per la
pausa pranzo. Anche qui il tempo sembra essersi fermato. Butto un occhio alla
guida e capisco subito il perché. Il paese è completamente abbandonato ed in
fase di ricostruzione perché particolarmente colpito dal terremoto del 2002.
Infatti attorno a noi solo un grande cantiere: La Chiesa di S. Assunta in
fase di restauro, e operai che si aggirano per le strade. Qualcuno di loro
viene a mangiarsi un panino proprio nel bar della piazza dove ci siamo fermati.
Mangiamo così riscaldati da un sole procace che ci mette di buonumore.
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Ripabattoni |
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Lavori di restauro della chiesa di Santa Maria Assunta. |
Ripartiamo decisi a raggiungere
il mare. Usciti dal paese di Ripabattoni, la strada migliora decisamente, ed è
accompagnata da panorami incantevoli. Di fronte a noi si stagliano alcune delle
innumerevoli pale eoliche che popolano il Molise.
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Pale eoliche uscendo da Ripabattoni. |
Nel punto più alto
improvvisamente (e inaspettatamente) il panorama si apre immenso sotto di noi
fino alla costa. Un immagine da togliere il respiro.
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E finalmente, il mare... |
Arrivati a Casacalenda, proseguiamo
per Larino, ed è proprio questo il tratto di strada che maggiormente ci
appassiona dal punto di vista della guida. Da Larino riscendiamo verso il
Fondovalle Biferno per fotografare il viadotto i cui pilastri sono immersi
nelle acque del lago di Guardalfiera. Tentiamo di prendere la strada che dalla
carta sembra passare sotto la statale e riallacciarsi a quest’ultima, ma in
realtà si tratta di una strada chiusa al transito perché passa proprio sopra la
diga del Liscione.
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La diga del Liscione |
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La statale 647 sul lago di Guardalfiera |
Siamo così costretti a tornare indietro percorrendo la
statale sul lago in direzione Campobasso, e a prendere la prima uscita per
scattare qualche foto. Una delle tante opere civili dalle dimensioni colossali
che, abbiamo notato, sono una costante che condisce il panorama molisano.
Percorriamo tutta la statale fino
a Termoli, dove ci fermiamo proprio al porto per uno scatto veloce: il mare, il
tramonto ed il Gargano sullo sfondo sono uno spettacolo eccellente.
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La soddisfazione negli occhi... |
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...finalmente a Termoli! |
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Il porto |
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Brezza di mare. |
Sono le 15.40 e siamo esattamente
al lato opposto del Molise. Cominciamo il nostro rientro utilizzando un
itinerario consigliato dalla guida del TCI, risaliamo per S. Giacomo degli Schiavoni, Guglionesi, Palata
ed Acquaviva Collecroce, la strada scorre piacevolmente sotto le nostre ruote.
Siamo costretti a deviare in direzione Montefalco nel Sannio. Qui, complice la
strada che peggiora notevolmente ed il sole che si accinge a sparire tra le
montagne, guidiamo accompagnati da una tensione alquanto sgradevole.
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Il sole se ne sta andando, e noi ancora lontani dalla meta... |
Giunti a
Montefalco, malgrado sia ormai quasi buio, la gentile signora della pompa di
benzina riempie i serbatoi ormai vuoti delle nostre moto; da lei veniamo a
sapere che la strada per la statale è in ottime condizioni e che non dovremmo
impiegare più di 10 minuti per raggiungere l’allacciamento.
Imbocchiamo la statale. Sono le 17.30.
Le visiere sono sporchissime, e non si vede granché. Con prudenza raggiungiamo
l’uscita per Agnone avvolti da un buio inquietante. Siamo soli in mezzo al
nulla! Non la luce di un paese, non la luce di una macchina. È fantastico
quanto pauroso. All’uscita dalla statale ci fermiamo per coprirci ancora un po’
– il freddo si fa sentire.
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Ormai è completamente buio. |
Nonostante siano le 18, decidiamo di affrontare la
nostra prima uscita in notturna e di salire fino ad Agnone. Percorriamo la
nuova provinciale, che con ampissimi curvoni ci fa salire sino in paese, dove
gustiamo un meritato tè. Per riscendere, grazie all’intuito di Daniele,
prendiamo una scorciatoia, una stradina che con le sua curve si fa spazio tra
gli alberi e che nel buio totale è alquanto inquietante. Ma, in men che non si
dica, ci ritroviamo sulla Fondovalle Verrino, proprio all’altezza della svolta
per la masseria! Incredibile… e pensare che per salire la strada percorsa era
stata infinita…
Una doccia veloce, e la signora
Emma è già lì che ci attende per la cena…
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