Quando
| 15/06/2012 |
Km percorsi
| 410 |
Itinerario
| Salò - Desenzano del Garda - Castiglione di Stiviere - SS236 - Goito - Mantova - Mantova Sud - A22 - Modena - A1 - Bologna - Sasso Marconi - SS325 - Castiglione dei Pepoli - Prato - Firenze - A1 - Firenze Certosa - Cassia 4 corsie - Tavarnelle - SS2 - Poggibonsi - Siena - Monteroni d'Arbia - Agriturismo "Ville Petroni". |
Note enogastronomiche
| Agriturismo "Ville Petroni" - Monteroni d'Arbia, Siena - www.villepetroni.com - |
Edoardo è già al lavoro quando noi ci svegliamo. Ci prepariamo e siamo pronti a partire. Sostiamo a Salò per fare colazione. Fino alla sera prima musica, gente e drinks animavano l'atmosfera, oggi tranquilli villeggianti passeggiano per la piazza, attardandosi al bar per il caffè.
Ci
sediamo e approfittiamo del tempo a nostra disposizione per studiare il
percorso del ritorno, cercando di evitare il più possibile
l'autostrada. Forse ce la prendiamo con troppa calma, ripartiamo infatti
solo intorno alle 11. La strada che ci porta da Salò a Desenzano del
Garda non è più la panoramica S45bis che abbiamo percorso ieri per
raggiungere Toscolano Maderno, ma è la trafficatissima S 572, che
percorriamo con non poche difficoltà dovute ai numerosi incroci e al
grandissimo numero di auto dell'infinità di gente che popola la zona del
Lago di Garda in questo periodo dell'anno.
Da
Desenzano proseguiamo per Castiglione di Stiviere passando per la S
567, e poi la S 236 Fermandoci a fare benzina, facciamo controllare la
pressione delle gomme: scopriamo che la pressione del mio posteriore era
eccessivamente bassa, dopo il cambio di ieri. Riprendiamo la marcia che
ci porta a Mantova, non senza difficoltà: traffico, caldo pazzesco panorami piatti rendono lo spostamento assai
pesante, era forse meglio l’autostrada? Lungo la strada Daniele
scorge un meccanico Ducati e decide di approfittarne per un rapido check
alla catena. Effettivamente, aveva bisogno proprio di una bella
ingrassata nonché di una tensionata! Dopo tutta l'acqua che abbiamo preso nei giorni passati...
Da Mantova Sud imbocchiamo la A22 del Brennero che ci porta fino a Modena. Il caldo peggiora ulteriormente, il traffico di mezzi pesanti sull'autostrada è insostenibile. Deviamo per l’ A1, abbiamo deciso di attraversare l’appennino tosco-emiliano tramite il passo della Futa…
Su quel tratto d’autostrada neanche l’ombra di un'area di ristoro, solo a Sasso Marconi riusciamo a rifocillarci. Accanto a noi quattro austriaci in moto e diretti in Sardegna studiano la strada. Ne usciamo davvero provati.
Pensiamo così di esserci lasciati alle spalle il tratto di viaggio più pesante, ora ci aspetta qualche curva!!! Tuttavia, ecco l'imprevisto che non ci voleva: proprio pochi km dopo Sasso
Marconi, Daniele avverte un problema al cambio: prima, seconda, terza,
ma al momento di scalare, la leva non si abbassa più. Ci fermiamo lungo
la strada. Ne approfittiamo per mangiare qualcosa in una pizzeria, nel
frattempo aspettiamo che un'officina di riparazione di cicli e vecchi
motocicli riapra per chiedere in prestito qualche attrezzo. Daniele
regola la tensione della catena, e quando riaccendiamo la moto, il
cambio sembra essersi sbloccato. Riprendiamo la marcia. Tuttavia, accade
quello che temevamo: la leva del cambio tende
a peggiorare, solo terza e quarta si possono inserire. Per le altre marce,
occorre spegnere il motore e forzare allo stremo sulla povera pedana. Valutando il posto in cui ci troviamo e soprattutto l’orario (sono già le tre del pomeriggio!), Daniele decide coraggiosamente di proseguire il viaggio solo in terza, senza poter mai cambiare marcia. Per fortuna sono quasi tutte curve da 3°! E'
facile immaginare il livello di tensione da parte di entrambi: in
alcuni punti la strada si fa anche più tortuosa, qualche stretto
tornante ci mette in difficoltà, ma l'adrenalina è a livelli talmente
alti che riusciamo ad affrontare anche questo. La
strada diventa un inferno, non ci riusciamo a godere il percorso, la
preoccupazione di rimanere a piedi è tanta e la salivazione è azzerata.
Tornare
indietro a Bologna non ci sembra una grande idea, cerchiamo di
avvicinarci a Firenze per l’orario di apertura dei meccanici.
Da
Castiglion dei Pépoli giungiamo non senza difficoltà a Prato. Qui ci
fermiamo per fare una ricerca sul mio palmare per trovare un meccanico
dalle parti di Firenze. Troviamo un meccanico ufficiale Ducati proprio a Firenze in zona Bisenzio. Chiamiamo, spieghiamo il problema, e ci viene detto che deve
trattarsi di un problema alla molla del cambio, una cosa piuttosto semplice. Non abbiamo altra scelta che quella di recarci direttamente lì per risolvere la questione.
Giunti al Ducati Store di Firenze non senza difficoltà per via del traffico e della ricerca della strada, (Via
Pratese Interna, 132), lasciamo la moto nelle loro mani. Un meccanico
la prende in consegna, la solleva sul ponte e comincia a lavorci con
fare da chirurgo. Il motore deve essere aperto. Nell'attesa ci facciamo un giro nello store.
Dopo circa un'ora e mezzo, la moto esce con tutte e sei le marce a disposizione! Molla sostituita, ma, ahimé, è stato necessario effettuare il cambio dell'olio... rigorosamente l' "economicissimo" Shell Ducati. Tuttavia possiamo finalmente riprendere il viaggio, e questa è la cosa più importante in questo momento.
Il monster affidato alle mani sapienti del meccanico Ducati |
Risollevati, ripartiamo alla volta dell'agriturismo prenotato qualche settimana fa in località Monteroni d'Arbia. E' tardissimo, lasciamo il Ducati Store alle 19 circa. Chiamo il gestore dell'agriturismo per dirgli che tarderemo per la cena. Dopo un breve tratto di A1, usciamo a Firenze Certosa, e da qui imbocchiamo la Cassia a quattro corsie. Nonostante sia tardissimo, decidiamo di lasciarla alla volta della vecchia Cassia per goderci le curve e i saliscendi di questa fantastica strada al tramonto. I nostri ritmi sono serrati, a volta faccio fatica a stare dietro a Daniele, ci prendiamo qualche spavento, ma l'energia è tanta, dopo una giornata del genere. A volte torniamo sulla 4 corsie per velocizzare i tempi, attraversiamo Poggibonsi, Siena, Monteroni d'Arbia. Qui imbocchiamo la strada che deve portarci al'agriturismo. Il gestore del posto, con cui avevo parlato per telefono, mi aveva avvertita che ci sarebbe stato un breve tratto di sterrato da affrontare. La cosa non ci aveva preoccupati minimamente. Giunti sul posto, però, seguiamo la stradina che dovrebbe condurci a Villa Petroni. Proseguiamo, ma siamo un po' spaesati, ci sono dei casali lungo la strada sterrata, un paio di volte ci fermiamo pensando erroneamente che si tratti del posto che cerchiamo. Il sole sta per tramontare, chiamo nuovamente il tipo del posto, mi fornisce ulteriori indicazioni, manca ancora qualche km alla meta.
Lungo lo sterrato per raggiungere l'agriturismo |
Foto al tramonto... |
Proseguiamo, la sera sta scendendo, arriviamo all'agriturismo che è ormai buio, affamati e con un velo di disappunto a causa delle indicazioni poco chiare forniteci dal titolare. Sarà per la tensione della giornata intensa che abbiamo affrontato, e un po' per i rischi che abbiamo corso, mi prende un po' di nervosismo, il momento in cui ci si rilassa e cala l'adrenalina che mi ha accompagnata per tutta la giornata è il più difficile. Ceniamo che sono ormai le 22, aspettavano solo noi. Cerchiamo di rilassarci dopo cena con una passeggiata sotto le stelle, che qui sono luminosissime.
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