Quando
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11-13/05/2012
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Km percorsi
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822
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Itinerario
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11/05
Fiumicino - Coccia di Morto - Focene - St. Maccarese - Torrimpietra - Aurelia
- Tragliata - Braccianense - Bracciano - Manziana - Oriolo Romano - Vejano -
Cassia - Vetralla TOT. 103
KM
12/05
Cassia - Viterbo - Montefiascone - Bolsena - Acquapendente - Cassia - Siena -
SS22 - Basciano - Castellina in Chianti - Poggibonsi - Tavarelle - Romita -
Sambuca - S. Donato - Castellina in Chianti - SS222 direzione Greve in
Chianti - Passo del Sugame - Dudda - Lucolena - Radda in Chianti - Lucarelli
- Castellina in Chianti - Radda in Chianti - Cavriglia. TOT 333 KM
13/05
Gaiole in Chianti - SS408 - Pianella - Siena - Cassia - Lucignano d'Arbia -
Suvignano - Vescovado - Casanova - Fantozzi - E78 direzione Grosseto -
Campagnatico - Istia d'Ombrone - SS322 - Scansano - Manciano - Canino - SS312
- Montalto di Castro - Aurelia - Civitavecchia - Tolfa - Manziana - Bracciano
- Braccianense - Tragliata - Aurelia - Torrimpietra - St. Maccarese - Focene
- Coccia di Morto - Fiumicino. TOT 389 KM
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Note enogastronomiche
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Si parte… E questa volta dal venerdì! Conclusa la giornata
lavorativa, alle 18 siamo in sella alle nostre
moto per un viaggio che ci porterà alla scoperta del CHIANTI.
Il B&B “Sissi” del mio
collega Cristiano, presso il quale avremmo dovuto passare la notte, è già
pieno. Optiamo allora per un B&B in zona Vetralla, un posto non troppo
lontano, raggiungibile in serata, che ci permetterà comunque di partire da un
buon punto l’indomani mattina. Prendiamo la Cassia, come spesso abbiamo fatto, passando per
Maccarese, per poi risalire verso Bracciano, Manziana e ricongiungerci alla Cassia
dopo Vejano. Giunti sul posto, con dispiacere troviamo ospitalità e accoglienza
non proprio all’altezza delle aspettative. Per di più ci rendiamo conto di aver
guadagnato solo un centinaio di km.
Insomma non ne è valsa la pena.
Ci svegliamo di buon’ora, il
tempo è buono, percorriamo la nostra Cassia senza fatica. I Km scorrono sotto
le nostre ruote. Radicofani che svetta e la strada che si fa bella e desolata
ci fanno capire che siamo in Toscana.
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Radicofani svetta alle nostre spalle |
Giunti in Val d’Orcia, a distanza di due anni, ci fermiamo nuovamente per scattare la stessa foto suggestiva che
scattammo allora: le nostre moto, un vialone costeggiato da cipressi ed
un casolare sullo sfondo, un’immagine da cartolina! Ricordi bellissimi
riaffiorano alla mente. La foto scattata nel medesimo
luogo rappresenta un segnale di buon auspicio: sentiamo che questo viaggio sarà
altrettanto indimenticabile.
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Lungo la Cassia, settembre 2010 |
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Lungo la Cassia, maggio 2012 |
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A Siena qualche incertezza per individuare la SS222, anche detta
“Chiantigiana”, che ci porta finalmente nel nostro Chianti.
Strada entusiasmante! Iniziamo ad
incontrare gruppi di centauri, quasi non ce ne accorgiamo e siamo già a
Castellina in Chianti. E da lì riscendiamo
verso Poggibonsi.
Sosta pranzo obbligatoria presso
“La sosta di Pio VII”, nei pressi di Barberino Val d’Elsa. Un ristorante
delizioso, scoperto per caso da Daniele 3 anni fa al rientro dal suo viaggio in
moto al Nord in solitaria. Cortesia e cucina strepitosa, azzardo la migliore
tagliata di manzo che abbiamo mai assaggiato in vita nostra!
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La Sosta di Pio VII |
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Pici al ragù |
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Torta di mele calda |
Continuiamo
lungo la Cassia
per poi addentrarci nel Chianti. Passiamo Tavarelle, deviamo poi per Sambuca,
proseguiamo per S. Donato e la strada ci porta nuovamente a Castellina in
Chianti. Imbocchiamo poi la SS222
direzione Greve in Chianti. Qui i motociclisti si scatenano! Forse troppo e
l’aspirante suicida di turno non manca: per poco non si scontra con una Mégane
che procede nel senso opposto. Arrivati a Greve in Chianti, decidiamo di
dirigerci verso il Passo del Sugame. Dudda, Lucolena, sino ad arrivare a Radda
in Chianti. In questo tratto il traffico e più sobrio e noi ci godiamo ancora
di più le strade. Dopo una piacevole pausa a Radda, decidiamo di goderci ancora
qualche curva della zona prima di raggiungere Cavriglia.
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Radda in Chianti |
Giro ad anello
passando per Lucarelli, scendiamo per la 222 per poi deviare verso Radda. Il
grande Freevax ci aveva consigliato
questi luoghi, e dobbiamo ammettere che è tutto esattamente come ci aveva
anticipato: strade interessantissime, asfalto perfetto, panorami mozzafiato.
Capiamo anche perché nelle nostre comunicazioni abbia parlato di “univesità
della moto”. Un po’ troppi studenti indisciplinati, però.
Freevax infatti ci aveva anche messi in guardia sul fatto che ci sarebbero
stati numerosi passeggiatori del sabato pomeriggio dal gas un po’ troppo
facile. Affrontiamo dunque le strade con cautela, i motociclisti spuntano da
tutte le parti, qualcuno pensa proprio di essere in pista – eppure c’è la pista
più bella del mondo a due passi da lì...
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Olandesi che godono delle nostre meraviglie... |
Per fortuna
l’ultimo tratto della 429 è tutto per noi, così con un buon ritmo raggiungiamo
Cavriglia. Qui, alla locanda Cuccuini, ci aspetta Stefano. Il posto è davvero
accogliente. A cena siamo solo noi ed una coppia di affabili francesi. Stefano
ci intrattiene con le sue 1000 e una storie di vita. L’atmosfera è
piacevole e famigliare. Ma una
tranquilla passeggiata notturna sotto le stelle è proprio quello che ci vuole
per concludere la giornata e coricarci
felici.
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Locanda Cuccuini, Cavriglia |
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Il nostro alloggio |
Domenica mattina. Giorno del
rientro. Un’atmosfera completamente diversa ci coglie: rispettiamo il nostro
programma che consiste nel portarci sulla Cassia e rientrare prendendo meno
acqua possibile!!!
Ma quale acqua?! Davano pioggia
dalla notte, ma c’è giusto qualche nuvola stratificata.
Quindi sensazioni del tutto inaspettate: le stesse strade ieri
affollate sono oggi deserte. Solo noi. Lasciata Cavriglia, appena il tempo di
scaldare le moto, e subito il ritmo ci prende. Quello giusto cioè, fatto di
movimenti dolci , pieghe fluide e pochi
cambi di marcia, senza far arrivare al limitatore i nostri bicilindrici.
Dopo Gaiole in Chianti,
affrontiamo la SS408,
passando per Pianella, una strada veramente eccezionale.
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Breve sosta |
Poi Siena, dove riprendiamo la Cassia: Lucignano
d’Arbia, e poi, visto il meteo
(nell’entroterra sembrava annuvolarsi con decisione )
decidiamo di deviare per Suvignano,
Vescovado, Casanova, Fantozzi.
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Ancora Cassia |
Imbocchiamo poi la E78 direzione Grosseto. E qui forse il nostro
piccolo errore: affascinati dal ricordo del tratto di strada tra Istia
d’Ombrone e Manciano, ci ritroviamo a percorrere la drittissima E78 direzione
Grosseto. Usciamo per Campagnatico, Istia d’Ombrone e siamo finalmente sulla
SS322, altra strada che esalta il piacere di guida. Un tripudio di curve fino a
Manciano, passata la quale la strada peggiora in maniera angosciante: è
decisamente malridotta, soprattutto superato il confine laziale. Da Canino
prendiamo la SS312,
passiamo Montalto di Castro, dove imbocchiamo l’Aurelia. Giornata afosa,
lasciare la Cassia
per affrontare strade lungo la costa non è poi stata una così buona idea, ormai
vogliamo solo scappare da questo caldo e da queste pessime strade in cui siamo
incappati. Decidiamo di ripiegare allora per Tolfa: Daniele si ricorda di una
delle sue primissime uscite in moto in cui da Tolfa scese sino a Civitavecchia. Non senza difficoltà riusciamo a riprendere
la medesima strada da Civitavecchia e finalmente cominciamo a respirare. Poco
traffico, aria fresca e strade in discrete condizioni. La gioia è più grande di
quanto ci si possa immaginare, ritrovare tramite un vecchio percorso non più
battuto da anni un’atmosfera di casa è stato veramente piacevole. Abbiamo guidato piano, le nostre moto
scorrevano alla grande senza mai forzare il ritmo. Anche qui non abbiamo
incontrato più di 3 motociclisti, gli altri probabilmente devono essersi
spaventati a causa delle previsioni pessimistiche. Siamo a Bracciano, e qui il
ciclo si chiude: la stessa strada percorsa all’andata ci riporta ora a casa.
Rientriamo ad Ostia in tarda serata. Totale: 822 km. Ora sì che ci
sentiamo davvero pronti per qualcosa di più impegnativo…
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