venerdì 4 novembre 2011

Nuova Kawasaki Versys: da Ascoli Piceno a Roma, tutta d’un fiato

Quando
15/10/2011
Km percorsi
228
Itinerario
SS4 (Salaria)
Note enogastronomiche
Ristorante “La tana del lupo”, Via Capocroce, 1 - 02016 Albaneto
Telefono 0746/925042
Cellulare 338/8026709





Ebbene sì, inizia una nuova fase. La nostra cara BMW ci lascia, per far posto alla new entry: Kawasaki Versys ABS del 2009. L'acquisto è già di per sé una vera e propria avventura.


Dopo varie ricerche, ci rendiamo conto di avere le idee chiare: nonostante la R1100S ci abbia accompagnati in tanti viaggi, con la sua affidabilità e prestanza, siamo convinti che basti qualcosa di più piccolo, maneggevole e facilmente gestibile, che ci permetta di viaggiare in modo più spensierato. La scelta ricade subito sulla Versys, nella versione ABS. Il mercato dell'usato è ridotto a due o tre esemplari in tutta l'Italia, ma l'annuncio di Ascoli Piceno ci colpisce fin da subito. Il proprietario sembra una persona davvero seria, animato da una grande passione e maniacale nella cura della moto. Ci fornisce diverse informazioni interessanti, e ancor prima di andarla a vedere, già sentiamo che sarà lei.

Giunti a Folignano la prima volta, scopriamo con nostra piacevole sorpresa che la moto è dotata di molti più accessori di quelli descritti nell’annuncio: oltre alle gomme seminuove, allo scarico MIVV, al cupolino maggiorato, e non da ultimo, al tris di valigie, troviamo conta marce, presa da 12V per gestire le apparecchiature elettroniche nei viaggi più lunghi ed impegnativi, frecce al LED, faro allo xeno. Quando Giuseppe rimuove il telone che copre e protegge la moto, restiamo affascinati: nera fiammante, poggia su due cavalletti.

È bastato davvero poco per convincerci, prendiamo accordi per tornare a Folignano e fare il passaggio di proprietà.
Due settimane dopo, siamo di nuovo lì: firmiamo le carte, e con una vena di tristezza Giuseppe la tira fuori dal garage per consegnarcela.
Io e la moto di fronte al garage di Giuseppe




Io mi preparo e mi vesto di tutto punto. Avrò il piacere di portarla a casa, mentre Daniele mi seguirà in macchina.
Preparativi...





È incredibile come riesca a prendere subito confidenza con il mezzo: è maneggevole all’ennesima potenza, nonostante le dimensioni non proprio minute. La moto è infatti altissima, l’impostazione di guida è quella tipica delle enduro stradali, ma nonostante questo, il peso è irrisorio: 180 kg a vuoto, contro i 240 del colosso tedesco, sono davvero un bel guadagno in termini di guidabilità.
Dallo specchietto retrovisore

L’unica pecca è rappresentata dai freni: l’impatto è brusco, essendo abituato alla frenatura potente e sicura della BMW, la reazione della Versys è davvero diversa. Dopo alcuni km, scopro con piacere che comunque è per lo più questione di abitudine: basta prendere confidenza con le tempistiche di frenata, e tutto viene da sé. Allo stesso modo, le sospensioni sono un po’ troppo morbide, e lasciano intuire tutte le asperità dell’asfalto. Infine, qualche fastidiosa vibrazione ai bassi regimi. Ma nulla di più.

Breve sosta



Nonostante questo, il motore è davvero brioso, e mi stupisce fin da subito. Si rivela efficace soprattutto nel tratto di strada di montagna, dove la salita e le curve non lo mettono minimamente in difficoltà. Un motore meno potente, sì, ma dai rapporti più corti, che sale subito di giri, sopperendo così alla carenza di coppia.

Dettagli

Il ritorno è tutta un’emozione: una Salaria deserta ci accompagna, Daniele in auto, io in sella. L’aria è piacevolissima, ce la prendiamo con tutta la calma del mondo. Decidiamo di fare una piccola deviazione per Albaneto, per festeggiare l’acquisto con un lauto pranzo dai sapori locali. Siamo semplicemente in fibrillazione.

Quasi un GS...(da lontano)


La Salaria deserta
Non c'è davvero nessuno...


Ripartiamo, e avvicinandoci verso Roma, ci dividiamo, perché un po’ di traffico disallinea il nostro incedere su quattro e  due ruote. Il destino vuole che ci rincontriamo casualmente sul raccordo anulare, per poter procedere assieme fino a casa.

Nel garage, non sto nella pelle. Subito, scrivo un messaggio a Giuseppe: sono arrivata, la moto è fantastica. Grazie, di cuore. Con la stessa emozione mi risponde. Lui, che l’ha portata a vivere l’emozione di Capo Nord. Come lo è stata per lui, ora sarà grande compagna di viaggio per noi.

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